giovedì 19 gennaio 2017

ANTONIO CANOVA (Possagno, 1757 - Venezia, 1822): Venere Italia, 1809-1811, Gesso - Possagno, Fondazione Canova

INV. N. 1645

Dal 1809 Antonio Canova è impegnato nella realizzazione di un gesso per una Venere di sua invenzione sul modello della celebre Venere Medici da poco requisita dai francesi.
L'opera, tradotta in marmo su richiesta della regina reggente d'Etruria, Maria Luisa di Borbone, venne collocata nella tribuna degli Uffizi in sostituzione della scultura antica, riscuotendo un enorme successo tanto da essere considerata superiore al modello. A rendere famosa la scultura canoviana anche la deniminazione, Venere Italica, voluta dallo stesso artista, per connotare l'opera di un valore identitario associato al riscatto della Nazione nel nome delle Arti, dopo la perdita delle opere requisite dai francesi. 
Alla nudità assoluta del prototipo classico, Canova sostituisce l'elegante panneggio con cui la dea, uscita dal bagno, ricopre pudicamente le candide membra, così da conferire alla scultura dimensione psicologica assente nella statua antica.

(Didascalia dell'opera nella mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma)  








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