domenica 30 dicembre 2018

ANDREA da SALERNO, al secolo Andrea Sabatini (Salerno, 1480 ca. - Gaeta, 1530): San Benedetto in cattedra e santi, 1529-1530, Olio su tavola, 119 x 137 cm - Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte

INV. N. 2223

La tavola raffigura san Benedetto, fondatore dell'ordine benedettino, in cattedra e affiancato dai dottori della Chiesa e da Mauro e Placido, fra i primi discepoli del santo a Subiaco e poi a Montecassino. Proveniente da questa Abazia, il dipinto era la parte centrale diella grande pala d'altare maggiore. a doppio ordine e a doppia faccia, ed è dunque documentazione del fittissimo rapporto esistente fra Sabatini e l'ordine benedettino, per il quale il pittorelavorò oltre che a Montecassino - dal 1518 - a Cava dei Tirreni e a Napoli, nella chiesa dei Santi Severino e Sossio. L'opera venne realizzata tra il 1529 e il 1530.

(Fonte: Paola Giusti, Catalogo del Museo di Capodimonte, Ed. Touring Club Italiano, 2014)

 Biografia: SABATINI, Andrea, detto anche Andrea da Salerno di Andrea Zezza - Dizionario Treccani Biografico degli Italiani - Volume 89 (2017)




ANDREA da SALERNO, al secolo Andrea Sabatini (Salerno, 1480 ca. - Gaeta, 1530): Deposizione, 1520, Olio su tavola, 200 x 136,5 cm - Napoli, Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte

INV. N. 2222

In questa Deposizione dalla croce, dal punto di vista assai ribassato, Giuseppe d'Arimatea è raffigurato su una scala mentre, con l'aiuto di un giovane che ai piedi della croce manovra una lunga cinghia, cala il corpo morto di Gesù. L'opera, concordemente attribuita ad Andrea da Salerno e databile intorno al 1520, mostra fortissimi rapporti con Raffaello e specie con la Madonna del pesce, inviata a Napoli nel 1514 dall'Urbinate per la famiglia del Doce ed esposta nella propria cappella in San Domenico Maggiore. Sabatini fu il più "raffaellesco" tra i pittori meridionali, così da ottenere importanti commissioni e grande successo e da impiantare una solidissima bottega. 

(Fonte: Paola Giusti, Catalogo del Museo di Capodimonte, Ed. Touring Club Italiano, 2014)





ANDREA da SALERNO, al secolo Andrea Sabatini (Salerno, 1480 ca. - Gaeta, 1530): Adorazione dei Magi, 1514, Tempera su tavola, 118 x 127 cm - Napoli, Quadreria dei Girolamini

INV. N. 2221


Il salernitano Andrea Sabatini fu il maggiore pittore del Rinascimento meridionale. Eseguì questo eccellente dipinto verso il 1514, in una fase ancora giovanile, tra il polittico di Buccino del 1512 e la Natività della Parrocchiale di Solofra del '15; notiamo comunque che i primi riferimenti a Raffaello si inseriscono ancora su un sottofondo di cultura lombarda - tra Bramante e Leonardo - già assimilato grazie al tempestivo influsso di Cesare da Sesto, conosciuto a Roma tra il 1511 e il 1512. L'atmosfera nobilmente classica, gli accordi cromatici luminosi, la pulizia dei dettagli, sottolineano il massimo accostamento al raffaellismo della Stanza della Segnatura in Vaticano. Il dipinto è ricordato in Quadreria già dal 1692.

(Fonte: La Quadreria dei Girolamini, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli, Elio de Rosa Editore, 1995)

Biografia: SABATINI, Andrea, detto anche Andrea da Salerno di Andrea Zezza - Dizionario Treccani Biografico degli Italiani - Volume 89 (2017)


CORCOS, Vittorio Matteo (Livorno, 4 ottobre 1859 – Firenze, 8 novembre 1933): Nel giardino, 1933, Olio su tela - Ubicazione sconosciuta

INV. N. 2220



giovedì 22 novembre 2018

SEBASTIANO RICCI (1659, Belluno - 1734, Venezia): Hagar e Ismaele salvati dall'Angelo, 1727-1728, Olio su tela, 153,3 x 133 cm - Birmingham Museum of Art - Birmingham, Alabama

INV. N. 2200


RicciSebastiano. - Pittore (Belluno 1659 - Venezia 1734). Attivo nei principali centri artistici italiani ed europei, in particolare a Venezia, inaugurò un tipo di pittura chiara e luminosa, dall'impianto compositivo scenografico, basata su P. Veronese e sugli esempi del barocco maturo (L. Giordano), che ebbe grande influsso sullo sviluppo dell'arte veneta del Settecento.

Per saperne di più cliccate sul seguente link:
Cenni biografici su Sebastiano Ricci
(Fonte: Enciclopedia Treccani online)


mercoledì 21 novembre 2018

SEBASTIANO RICCI (1659, Belluno - 1734, Venezia): Adorazione dei Magi, 1726, Olio su tela, 325.5 × 291.5 cm - Londra, Reale Collezione d'Arte

INV. N. 2199


RicciSebastiano. - Pittore (Belluno 1659 - Venezia 1734). Attivo nei principali centri artistici italiani ed europei, in particolare a Venezia, inaugurò un tipo di pittura chiara e luminosa, dall'impianto compositivo scenografico, basata su P. Veronese e sugli esempi del barocco maturo (L. Giordano), che ebbe grande influsso sullo sviluppo dell'arte veneta del Settecento.

Per saperne di più cliccate sul seguente link:
Cenni biografici su Sebastiano Ricci
(Fonte: Enciclopedia Treccani online)


SEBASTIANO RICCI (1659, Belluno - 1734, Venezia): Baccanale in onore di Pan, 1716, Olio su tela, 84 x 100 cm - Venezia, Gallerie dell'Accademia

INV. N. 2198


RicciSebastiano. - Pittore (Belluno 1659 - Venezia 1734). Attivo nei principali centri artistici italiani ed europei, in particolare a Venezia, inaugurò un tipo di pittura chiara e luminosa, dall'impianto compositivo scenografico, basata su P. Veronese e sugli esempi del barocco maturo (L. Giordano), che ebbe grande influsso sullo sviluppo dell'arte veneta del Settecento.

Per saperne di più cliccate sul seguente link:
Cenni biografici su Sebastiano Ricci
(Fonte: Enciclopedia Treccani online)




venerdì 16 novembre 2018

LOTTO, Lorenzo (1480, Venezia - 1556, Loreto, Ancona): Pietà, 1545, Olio su tela, 185 x 150 cm - Pinacoteca di Brera, Milan

INV. N. 2197


EL GRECO, Dominikos Theotokopoulos (1541, Candia - 1614, Toledo): Pietà, c. 1575, Olio su tela, 66 x 48 cm - The Hispanic Society of America, New York

INV. N. 2196

Questa Pietà è una variante della versione di Filadelfia, in cui sono in parte modificati la scala cromatica dei colori e il paesaggio. Questa Pietà rappresenta un passo importante verso lo stile maturo di El Greco, reso possibile dall'esperienza acquisita dell'arte veneta e romana rinascimentale, che lo fece allontanare dai valori artistici del suo patrimonio provinciale post-bizantino.



lunedì 12 novembre 2018

EMILE BERNARD (Lilla, 28 aprile 1868 – Parigi, 16 aprile 1941): Natura morta con mele e piatti da frutta, 1892, Olio su cartone, 82,2 x 115,9 cm - Collezione ignota

INV. N. 2193



EMILE BERNARD (Lilla, 28 aprile 1868 – Parigi, 16 aprile 1941): Pont-Aven visto dal Bois d'Amour, 1892, Olio su tela - Indianapolis, Museum of Art

INV. N. 2192/a




ALBERT ANKER Pittore svizzero, definito il "pittore nazionale" per l'aderenza dei suoi dipinti alla realtà della vita in Svizzera. (Anet, 1831 – 1910): Il bevitore, 1868, Olio su tela - Collezione ignota

INV. N. 2192



ALBERT ANKER Pittore svizzero, definito il "pittore nazionale" per l'aderenza dei suoi dipinti alla realtà della vita in Svizzera. (Anet, 1831 – 1910): Il nonno che racconta una storia, 1884, Olio su tela - Collezione ignota

INV. N. 2191



ALBERT ANKER Pittore svizzero, definito il "pittore nazionale" per l'aderenza dei suoi dipinti alla realtà della vita in Svizzera. (Anet, 1831 – 1910): Ragazzo che scrive e la sorella (*), 1875, Olio su tela, 114.3 × 147.3 cm - Collezione privata

INV. N. 2190


Anker Albert. - Pittore (Anet, Berna, 1831 - ivi 1910). Studiò a Parigi con C. Gleyre. È il più noto pittore svizzero di scene di genere - ispirate all'infanzia o alla vita di villaggio - spesso apprezzabili, al di là del loro significato aneddotico, per sincera qualità pittorica.
(Fonte: Enciclopedia Treccani online)

(*) Ne esiste una seconda versione pressoché identica nel soggetto, ma diversa nelle sfumature di colore. Sono entrambe del 1875. La potete ammirare qui.




domenica 4 novembre 2018

DE HEEM, Jan Davidsz (1606, Utrecht - 1684, Anversa): Natura morta con libri, 1628 Olio su tavola, 36 x 46 cm - Mauritshuis, L'Aia (Olanda)

INV. N. 2188



AELST, Willem van (1627, Delft - ca. 1683, Amsterdam): Natura morta con frutta, c. 1660, Olio su tela, 47 x 52 cm - Collezione privata

INV. N. 2187



PYOTR KONCHALOVSKY (1876, Slavianka, Ukraina - 1956, Mosca): Giardiniere, 1908, Olio su tela, 81 x 65,3 cm - Collezione ignota

INV. N. 2186



PYOTR KONCHALOVSKY (1876, Slavianka, Ukraina - 1956, Mosca): Natura morta con fiori e frutta, 1910, Olio su tela, 65 x 80 cm - Collezione ignota.

INV. N. 2185



PYOTR KONCHALOVSKY (1876, Slavianka, Ukraina - 1956, Mosca): Veduta di Cassis dalla finestra, 1913, Olio su tela, 82 x 100 cm - Collezione ignota

INV. N. 2184


Končalovskij, Pëtr Petrovič. - Pittore russo (Mosca 1876 - ivi 1956). Completò la sua formazione a Parigi (1897-98); fu tra gli organizzatori nel 1910 della mostra Bubnovyj Valet ("Fante di quadri") e del sodalizio omonimo, mantenendo una forte adesione ai modi di Cézanne. È autore di nature morte, di quadri a soggetto e soprattutto di paesaggi e ritratti, caratterizzati da una vivida scala cromatica. Opere nel Museo Russo di San Pietroburgo e nella galleria Tret´jakov di Mosca. 

(Fonte: Enciclopedia Treccani)




martedì 16 ottobre 2018

OGGETTISTICA D'ARTE PREZIOSA: La Cassetta Farnese di Capodimonte, 1543-1562, Argento dorato e cesellato, con bassorilievi con lapislazzuli e cristalli di rocca incisi. - Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte

INV. N. 2182

UN CAPOLAVORO DELL'ARTE DI TUTTI I TEMPI

La Cassetta Farnese di Capodimonte

Capolavoro di arte orafa, questo preziosissimo ed elegantissimo scrigno d'argento dorato, riccamente ornato di cesellature e piccoli bassorilievi con lapislazzuli e cristalli di rocca incisi, è stato realizzato tra il 1543 e il 1561 dall'argentiere fiorentino Manno di Bastiano Sbarri, allievo di Benvenuto Cellini, e da una serie di collaboratori attivi a Roma nel quinto decennio del Cinquecento. 
L'altissimo livello qualitativo dell'opera è, tra l'altro, testimoniato dal fatto che per i disegni di alcune scene, incise su cristallo di rocca da Giovanni Bernardi da Castel Bolognese, fu chiamato Perin del Vaga, allievo a Firenze di Ridolfo del Ghirlandaio, e a Roma collaboratore di Raffaello.
Solo un personaggio di altissimo prestigio poteva impegnare artisti così importanti: il committente della preziosa Cassetta fu infatti il cardinale Alessandro Farnese, soprannominato dai suoi contemporanei il "Gran Cardinale".