lunedì 30 gennaio 2017

FORTUNATO DEPERO, Pittore, scultore e designer italiano. Uno dei firmatari del manifesto dell'aeropittura e rappresentante del cosiddetto "secondo futurismo". (Fondo, 30 marzo 1892 – Rovereto, 29 novembre 1960): L'aratura, 1926, Olio su tela - Torino, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea

INV . N. 1662



GIOVANNI BOLDINI, Pittore e incisore italiano (1842, Ferrara - 1931, Parigi): Ritratto di signora, 1904 ca., Olio su tavola - Torino, Galleria d'Arte Moderna

INV. N. 1661



ARCHEOLOGIA - SCULTURE: Coperchio del sarcofago di Ibi, sovrintendente del Sud, sovrintendente dei sacerdoti di Tebe e grande intendente della Divina Adoratrice Aba. Epoca Tarda, XXVI dinastia, regno di Psammetico I (664-610 a C.), Grovacca (pietra), h. 195 cm - Torino, Museo Egizio

INV. N. 1660

Coperchio del sarcofago di Ibi, sovrintendente del Sud, sovrintendente dei sacerdoti di Tebe e grande intendente della Divina Adoratrice Aba
Grovacca. Epoca Tarda, XXVI dinastia, regno di Psammetico I (664-610 a C.)
Provenienza: Tebe, Assasif, tomba tebana 36.
Collezione Drovetti (1824)

La qualità di quest'opera, scolpita finemente in una pietra durissima, è commisurata all'altissimo rango del proprietario: la Divina Adoratrice di Amon  Nicotris, figlia di Psammetico I, era infatti la massima autorità religiosa di Tebe, e Ibi ne amministrava il patrimonio.
L'alto funzionario è raffigurato come Osiride, con le mani che emergono dal sudario a stringere il pilastro djed, che gli permette di rialzarsi dopo la risurrezione.
Tre fori praticati sotto la barba e un altro nello scettro dovevano facilitare le operazioni di spostamento dell'oggetto, che pesa oltre mezza tonnellata.

(Fonte: didascalia presente nel Museo Egizio)









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Fondo esterno del sarcofago con geroglifici


domenica 29 gennaio 2017

ARCHEOLOGIA - PAPIRI: "Cyperus papyrus", Libro dei Morti di Kha, particolare di Kha e Merit in una scena di adorazione davanti al dio Osiride, l. 13,80 m., Nuovo Regno, XVIII dinastia, regni di Amenhotep II e Amenhotep III, 1425-1353 a C. - Provenienza: Deir el-Medina, tomba di Kha - Torino, Museo Egizio

INV. N. 1659


Il Libro dei Morti di Kha

Uno degli oggetti certamente più spettacolari dl corredo di Kha è il papiro contenente il Libro dei Morti, che fu trovato ripiegato - non arrotolato come d'uso - sopra il sarcofago intermedio di Kha. Si tratta di un documento composto da 38 fogli di papiro, incollati tra loro per una lunghezza complessiva di quasi 14 metri.
Il Libro dei Morti di Kha annovera 33 formule, molte delle quali accompagnate da vignette riccamente illustrate, la cui sequenza procede da sinistra a destra. L'immagine introduttiva (qui sotto riportata, ndr) mostra Kha e Merit davanti al Dio Osiride, che è assiso sotto un baldacchino davanti ad una tavola riccamente imbandita; la scena sintetizza il perno intorno al quale ruota il pensiero funerario egizio, ovvero l'incontro con il dio Osiride, sovrano dell'Oltretomba, dal cui giudizio dipende l'accesso o meno alla vita immortale nell'Aldilà.

(Fonte: Museo Egizio, Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, Franco Cosimo Panini Editore, 2015)



ARCHEOLOGIA - SCULTURE: Statua di Ramesse II, Nuovo Regno, XIX Dinastia, regno di Ramesse II, 1279-1213 a C., Granodiorite, h. 196 cm - Torino, Museo Egizio

INV. N. 1658








 

domenica 22 gennaio 2017

GRIMSHAW, John Atkinson - Pittore inglese, di impronta preraffaellita all'inizio, poi dirottatosi verso il romanticismo e l'estetismo. (Nato a Leeds il 6 Settembre 1836 ed ivi deceduto il 13 Ottobre 1893): Liverpool vista da Wapping, 1875, Olio su tela - Philadelphia Museum of Art, Philadelphia, PA, US

INV. N. 1654



GRIMSHAW, John Atkinson - Pittore inglese, di impronta preraffaellita all'inizio, poi dirottatosi verso il romanticismo e l'estetismo. (Nato a Leeds il 6 Settembre 1836 ed ivi deceduto il 13 Ottobre 1893): Strada al chiaro di luna, 1874, Olio su tela - Collezione privata (?)

INV. N. 1653



GRIMSHAW, John Atkinson (Pittore inglese, di impronta preraffaellita all'inizio, poi portatosi verso il romanticismo e l'estetismo. (Nato a Leeds il 6 Settembre 1836 ed ivi deceduto il 13 Ottobre 1893): L'antico municipio di Knostrop di sera, 1870, Olio su tela - Collezione privata (?)

INV. N. 1652



ARTEMISIA GENTILESCHI (Roma, 1593 - 1656): Ester e Assuero, 1626-1629 circa, Olio su tela, 208,3 x 273,3 cm - New York, The Metropolitan Museum of Art - In prestito dal 1969 da Elinor Torrance Ingersoll

INV. N. 1651



venerdì 20 gennaio 2017

BENOZZO GOZZOLI, (Pittore italiano, di scuola fiorentina, nato a Firenze nel 1420 ca. e morto a Pistoia, nel 1497): Sant'Anna Metterza (Madonna col Bambini e Sant'Anna, con donatrici; in alto Dio Padre), 1468 ca., Tempera e oro su tavola

INV. N. 1648


La tavola, che conserva integra l'originale cornice a edicola all'antica, rappresenta la Madonna col Bambino e Sant'Anna in trono e tre devote e fu originariamente realizzata da Benozzo Gozzoli, con ogni probabilità, per un convento monastico femminile di Pisa. 
Selezionata, nel gennaio 1812, tra le opere da trasportare al Musée Napoléon di Parigi dal suo conservatore, Vivant Denon, riuscì a scampare alla requisizione grazie ad un ripensamento dello stesso Denon che decise di di sostituirla con un altro dipinto, eseguito dal medesimo artista, ma dal tono più aulico e dottrinale: il Trionfo di San Tommaso proveniente dla duomo della città. 
La tavola, rimasta a Pisa, entrò quindi a far parte della collezione della Scuola del disegno dell'Accademia per poi confluire nel Museo Nazionale di San Matteo



CORREGGIO, Antonio Allegri detto il Correggio (Correggio, agosto 1489 – Correggio, 5 marzo 1534): "Deposizione" (o anche "Compianto sul Cristo morto"), 1524, Olio su tela, 157 × 182 cm - Parma, Italia, Galleria Nazionale

INV. N. 1647






Particolare dei volti del Cristo e della Madonna



giovedì 19 gennaio 2017

Piero di Giovanni detto LORENZO MONACO, (Siena, ca.1370 - Firenze, ca.1425): Il banchetto di Erode, 1387-1388, Tempera su tavola di pioppo - Parigi, Museo del Louvre

INV. N. 1646



ANTONIO CANOVA (Possagno, 1757 - Venezia, 1822): Venere Italia, 1809-1811, Gesso - Possagno, Fondazione Canova

INV. N. 1645

Dal 1809 Antonio Canova è impegnato nella realizzazione di un gesso per una Venere di sua invenzione sul modello della celebre Venere Medici da poco requisita dai francesi.
L'opera, tradotta in marmo su richiesta della regina reggente d'Etruria, Maria Luisa di Borbone, venne collocata nella tribuna degli Uffizi in sostituzione della scultura antica, riscuotendo un enorme successo tanto da essere considerata superiore al modello. A rendere famosa la scultura canoviana anche la deniminazione, Venere Italica, voluta dallo stesso artista, per connotare l'opera di un valore identitario associato al riscatto della Nazione nel nome delle Arti, dopo la perdita delle opere requisite dai francesi. 
Alla nudità assoluta del prototipo classico, Canova sostituisce l'elegante panneggio con cui la dea, uscita dal bagno, ricopre pudicamente le candide membra, così da conferire alla scultura dimensione psicologica assente nella statua antica.

(Didascalia dell'opera nella mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma)  








lunedì 16 gennaio 2017

MAIOLICHE ANTICHE: Bottega di Francesco Xanto Avelli, Piatto istoriato col gruppo del Lacoonte, 1530-1540, Maiolica, Diametro 47,7 cm - San Pietroburgo, The Hermitage

INV. N. 1639



BENEDETTO ANTELAMI - Scultore italiano di scuola parmense (c. 1150 - c. 1230): Il Ciclo dei Mesi - Luglio, Agosto e Settembre, c. 1210-1215, Marmo o pietra - Parma, Battistero

INV. N. 1638


Ecco il terzo gruppo di sculture dell'importante Ciclo dei Mesi scolpito da Benedetto Antelami per il Battistero di Parma (Italia). Questi sono i mesi di LuglioAgosto e Settembre.

Trovate i due gruppi precedenti, a questi link: 
  1. B. Antelami: Il Ciclo dei Mesi, nel Battistero di Parma - Gennaio, Febbraio e Marzo 
  2. B. Antelami: Il Ciclo dei Mesi nel Battistero di Parma - Aprile, Maggio e Giugno
Proporrò i restanti in numero di tre alla volta affinché si possano ammirare con attenzione una per una. Seguite quindi le prossime pubblicazioni.  



Luglio


Agosto



Settembre




JUSEPE DE RIBERA (Jativa, 1591 - Napoli, 1652): Madonna con il Bambino nella bottega di san Giuseppe, 1640-1642 ca., Olio su tela, 256 x 201 cm - Raccolte d'Arte del Sovrano Militare Ordine di Malta

INV. N. 1637



ARTEMISIA GENTILESCHI (Roma, 1593 - 1656): Ritratto di dama con ventaglio, 1620-1625, Olio su tela, 127,5 x 95,3 cm. - Raccolte d'Arte del Sovrano Militare Ordine di Malta

INV. N. 1636



domenica 15 gennaio 2017

ARTEMISIA GENTILESCHI (Roma, 1593 - 1656): Autoritratto come suonatrice di liuto, 1617-1618, Olio su tela, 65,5 x 60,2 cm - Hartford, Wadsworth Atheneum Museum of Art CT

INV. N. 1635



ARTEMISIA GENTILESCHI (Roma, 1593 - 1656): Giuditta che decapita Oloferne, 1620-1621 ca., Olio su tela, 199 x 162,5 cm - Firenze, Galleria degli Uffizi

INV. N. 1634


 Il vertice assoluto dell'arte di Artemisia Gentileschi 




GENTILESCHI Orazio, Italian painter (Pisa, luglio 1563 - Londra, 7 febbraio 1639): Loth e le figlie, 1628, olio su tela, 226 x 282 cm - Bilbao, Museo de Bellas Artes de Bilbao

INV. N. 1633


Questo dipinto di Orazio Gentileschi, rappresenta il vertice assoluto della mostra dedicata alla figlia Artemisia Gentileschi, insieme alla versione degli Uffizi di "Giuditta che decapita Oloferne" dipinta appunto da Artemisia. Due capolavori di una qualità eccelsa! Bastano da soli per giustificare la visita alla mostra intera.

"La bellssima tela fu registrata in modo estremamente lusinghiero dal pittore tedesco Johachim von Sandrart che la vide durante il viaggio londinese del 1628 nello stesso studio di Orazio Gentileschi: "No less important was one of Lot sleeping on the lap of one of his daughters, while the other daughter looked back on her father's activity a wondrous, work incapable of improvement." ("Altrettanto significativo è che Lot dorme sul grembo di una delle sue figlie, mentre l'altra figlia guarda indietro sull'attività del padre [indicando Sodoma, n.d.r.], un'opera mirabile impossibile da migliorare."). L'opera era stata destinata da subito alla corte degli Stuart, e precisamente ad Henriette Marie de Borbon-Stuart.
Il dipinto offre una delle rappresentazioni più mirabili del tema trattato più volte da Orazio. A differenza della versione Thyssen-Bornemisza, caratterizzata da un drammatico groviglio di figure raggomitolate a terra. la figlia di Loth che indica Sodoma in piedi a destra nella tela di Bilbao, alta e sofisticata, misura tutta la distanza stilistica che distingue le opere inglesi di Gentileschi, siglate da un clima di vivacità cromatica ed eleganza internazionale."

(Fonte: Catalogo della mostra "Artemisia Gentileschi e il suo tempo", Ed. SKIRA - ARTHEMISIA group, Testo di Maria Cristina Terzaghi, 2016)




PASSEGGIATE CULTURALI: 13 Gennaio 2017 - Mostra di Artemisia Gentileschi e Piazza Navona

INV. N. 1632 


Passeggiata culturale del 13 gennaio 2017


In visita alla mostra su Artemisia Gentileschi, allestita a Roma, a Palazzo Braschi, sede del Museo di Roma (archeologico), mentre ero intento nell'ammirazione dei suoi dipinti e di quelli dei suoi contemporanei, dalle finestre di un grande salone mi si è concretizzata la visione di Piazza Navona, una delle più belle piazze del mondo, pressoché deserta, senza la folla di gente, locali e turisti, urlante e incivile che la riempie quotidianamente di sporcizia, senza i soliti ambulanti con le loro misere bancherelle, senza i soliti penosi saltimbanchi e/o pseudo artisti di strada che nelle giornate di sole rendono la piazza un luogo quasi impraticabile. 
Ecco quindi che non potevo non immortalare la piazza deserta, pulita e silenziosa in un giorno d'inverno, freddo, piovoso e umido da posizione rialzata e quindi privilegiata. 
Queste le foto che ho realizzato: