Annibale Carracci
Trittico
Questo piccolo trittico originariamente apparteneva al cardinale Odoardo Farnese e gli inventari Farnese lo documentano come opera di Annibale Carracci già nel 1619. L'attribuzione ad Annibale rimase indiscussa fino al 1956 quando, per ragioni stilistiche, il tabernacolo è stato assegnato al laboratorio dei Carracci e data specificamente alla mano di Innocenzo Tacconi. Nonostante ciò, la concezione generale del lavoro è stata attribuita ad Annibale sulla base di un disegno conservato al Louvre (Paris).
Più di recente, la ricerca documentale ha dimostrato che il dipinto fu commissionato direttamente all'artista dal cardinale Farnese qualche tempo dopo 1603, anno in cui è stato costretto a rinunciare ai suoi diritti alla successione al trono inglese. Considerando l'importanza della commissione, sembra difficile argomentare contro l'attribuzione allo stesso Carracci. L'alta qualità della Pietà (pannello centrale) e il confronto stilistico di questo pannello centrale con molte altre opere del Maestro, confermano che è di sicura mano di Annibale.
È tuttavia possibile che Annibale abbia permesso agli assistenti (Innocenzo Tacconi o Antonio Carracci, fratello) di lavorare sui pannelli secondari, (Santa Cecilia a sinistra, Sant'Ermenegildo, a destra) in quanto questi sono leggermente diversi in alcuni particolari dell'esecuzione.
Il trittico chiuso rappresenta San Michele Arcangelo (a sinistra) e l'Angelo Custode (a destra).
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