martedì 28 novembre 2017

PIERO DI COSIMO (Firenze, 1462 - 1521): La Visitazione con i santi Nicola e Antonio, 1489-90, Tempera su tavola, 184 x 189 cm (con la bellissima cornice originale dell'epoca) - Washington, National Gallery of Art

INV. N. 1989



PIERO DI COSIMO (*) (Firenze, 1462 - 1521): La Maddalena, 1490/1501 (?), Tempera su tavola, 72,5 x 76 cm - Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini

INV. N. 1988


(*) Quest'opera venne inizialmente attribuita al Mantegna ma nel 1874 la critica unanime corresse l'attribuzione che venne quindi data a Piero di Cosimo. La maggior parte della critica vede nell'opera l'espressione dell'ultimo periodo lavorativo dell'artista anche in rapporto con gli influssi leonardeschi presenti sulla sua pittura nei primi del Cinquecento. 



SCUOLA ROMANA SECONDA META' DEL XII SECOLO: Madonna Avvocata (o Haghiosoritissa), seconda metà XII sec., Tempera su tavola rivestita di tela (camottata), 107 x 57,5 - Dalla Collezione Cini nel 1987 - Roma, Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini

INV. N. 1987

MADONNA AVVOCATA 
o Haghiosiritissa

Scuola Romana seconda metà XII sec.

Si trovava in origine nella chiesa interna al Convento di S. Maria in Campo Marzio, dove era venerata come immagine miracolosa. E' collegabile iconograficamente alla costantinopolitana Vergine Haghiosiritissa, rappresentata cioè nell'atto di intercedere presso il Cristo in favore del genere umano.
La datazione alla metà del XII secolo è generalmente condivisa per la analogie stilistiche con la tavola del Giudizio Universale della Pinacoteca Vaticana.
L'icona, che differisce stilisticamente dalle altre tavole romane di analogo soggetto, è da riferire alla stessa mano del Cristo Benedicente proveniente anch'esso dal convento di Campo Marzio ora esposto alla Pinacoteca Vaticana.
Entrambe le opere, caratterizzate da un accentuato linearismo di marca bizantina, ma anche da una ricerca monumentale tipicamente romana, mostrano identiche soluzioni negli effetti chiaroscurali, nelle pieghe semplificate dei panneggi, nelle lumeggiature, nell'intonazione bruna del volto non ravvivata da alcuna concessione coloristica e perfino da certe "sigle" caratteristiche come le pennellate rapide con cui sono definite le pieghe del collo del Cristo o il triangolo scuro che divide le sopracciglia della Vergine.

(Fonte: Rossella Vodret, Guida di Palazzo Barberini, Ed. GEBART S.p.A., 2017)



venerdì 24 novembre 2017

FILIPPO LIPPI (Firenze, 1406 ca. - Spoleto, 1469): Madonna di Tarquinia, 1437, Tempera su pannello, 151 x 66 cm - Roma, Palazzi Barberini - Corsini, Gallerie Nazionali d'Arte Antica

INV. N. 1982

Fra FILIPPO LIPPI

"Madonna di Tarquinia"

Rispetto alle prime opere di Fra Filippo, il rapporto con Donatello, nel movimento energico del Bambino, introduce un potente elemento dinamico. La spazialità e l'ambientazione domestica della scena, fa di questa tavola una pittura di meditazione strettamente legata alla contemporanee esperienze fiamminghe. La cornice è originale con piccole aggiunte di restauro.

(Fonte: didascalia dell'opera nella Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini)





Il dipinto nella sua cornice orinale dell'epoca.

SCULTURE - DONATELLO (Firenze, 1386 - 1466): Spiritello ceroforo, 1435-37 ca., Bronzo - Roma, Museo-Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini.

INV. N. 1981

DONATELLO

"Spiritello ceroforo"

L'angelo reggi-cero era posto sulla cantoria realizzata da Luca della Robbia per la Cattedrale di Firenze, destinato ad illuminare lo spartito dell'organista. La scultura ha evidentemente influenzato Fra Filippo Lippi nella Madonna di Tarquinia e documenta l'esuberante, dinamica e non canonica interpretazione dell'antico sviluppata da Donatello dopo il soggiorno romano (1430-32).

(Fonte: Didascalia del Museo-Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini - Roma)






 

domenica 19 novembre 2017

La BOTTEGA di RAFFAELLO - GIULIO ROMANO (Roma, ca. 1499 - Mantova, 1546) e GIOVAN FRANCESCO PENNI (Firenze, 1488/96 - Napoli, 1528): Madonna di Monteluce, 1523-25, Olio su tavola, 354 x 232 cm - Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana

INV. N. 1976


La BOTTEGA di RAFFAELLO SANZIO

Prosegue il percorso conoscitivo delle opere degli allievi e collaboratori di Raffaello: è la volta di  una grande tela raffigurante l' "Ascensione e Incoronazione della Vergine", della quale solo alcuni disegni furono approntati dal Maestro prima della sua prematura morte. L'opera perciò venne portata a termine da due suoi collaboratori, Giulio Romano, nato a Roma, nel 1499 ca. e morto a Mantova nel 1546 e Giovan Francesco Penni, nato a Firenze negli anni tra il 1488 e il 1496 e morto a Napoli nel 1528.  
Abbiamo già avuto modo di ammirare diverse opere dei due pittori (vedi per il Romano i post ai nn. 1963-64-65 e 69-70 e per il Penni i post ai nn. 1973-74-75). 
L'opera è celebre col titolo di "Madonna di Monteluce" in quanto la tela, una pala d'altare, venne commissionata a Raffaello nel 1505 dalle monache del convento di Monteluce, nei pressi di Perugia. Ma intervenuta la morte di Raffaello, l'opera venne completata successivamente dai due collaboratori tra il 1523 e il 1525. La tela rappresenta un soggetto composto, insolito come iconografia, in quanto raffigura contemporaneamente l'Assunzione e l'Incoronazione della Vergine. Il dipinto si compone di due parti, dipinte in diverse occasioni e poi unite insieme. Secondo il parere più diffuso degli esperti il pannello superiore con l'Incoronazione della Vergine (derivato da uno schizzo di Raffaello) è opera di Giulio Romano, mentre la parte inferiore con gli Apostoli raccolti attorno ad una tomba coperta di fiori mentre assistono all'Ascensione della Vergine, è di Giovan Francesco Penni.  



venerdì 17 novembre 2017

GIOVAN FRANCESCO PENNI (Firenze, 1488/1496 - Napoli, 1528): Madonna del passeggio, data sconosciuta, Olio su pannello - Napoli, Reggia e Museo di Capodimonte,

INV. N. 1975


La BOTTEGA di RAFFAELLO SANZIO

Prosegue il percorso conoscitivo delle opere degli allievi e collaboratori di Raffaello: è la volta di Giovan Francesco PENNI, nato a Firenze, negli anni tra 1488 e il 1496 e morto a Napoli nel 1528. 
Non si trova molto, ma quel poco che sono riuscito a scovare navigando in internet è sufficiente a farci capire che era tra i più quotati. 
Quello che vi presento questa volta è una Madonna denominata "Madonna del passeggio" ed è un'opera che viene comunemente data a due mani, dello stesso Raffaello e di Giovan Francesco Penni. Ma la critica più moderna tende a dare la paternità al solo Penni, forse con solo qualche ritocco del Maestro.
Non si conosce la data di realizzazione dell'opera.


giovedì 16 novembre 2017

GIOVAN FRANCESCO PENNI (Firenze, 1488/1496 - Napoli, 1528): La Sacra Famiglia del libro, 1512-1515, Tempera grassa su pannello, 35 x 24 cm - Firenze, Palazzo Pitti, Galleria Nazionale Palatina

INV. N. 1974


La BOTTEGA di RAFFAELLO SANZIO

Prosegue il percorso conoscitivo delle opere degli allievi e collaboratori di Raffaello: è la volta di Giovan Francesco PENNI, nato a Firenze, negli anni tra 1488 e il 1496 e morto a Napoli nel 1528. 
Non si trova molto, ma quel poco che sono riuscito a scovare navigando in internet è sufficiente a farci capire che era tra i più quotati. 
Vi presento ancora una "Sacra Famiglia" detta "del libro" dal volumetto presumibilmente di preghiere che la Madonna ha in mano. Questo dipinto è degli anni tra il il 1512 e il 1515. 
Si ponga attenzione stavolta sul dolcissimo volto della Madonna, un ovale perfetto, dai lineamenti delicatissimi e gentili.   




mercoledì 15 novembre 2017

GIOVAN FRANCESCO PENNI, Pittore italiano, allievo e collaboratore di RAFFAELLO, quindi di Giulio Romano alla prematura morte del Maestro. (Firenze, 1488/1496 - Napoli, 1528): Sacra Famiglia con San Giovanni Battista e Santa Caterina d'Alessandria, 1510, Olio su pannello, 115,5 × 95 cm - Varsavia, Museo Nazionale

INV. N. 1973


La BOTTEGA di RAFFAELLO SANZIO

Prosegue il percorso conoscitivo delle opere degli allievi e collaboratori di Raffaello: è la volta di Giovan Francesco PENNI, nato a Firenze, negli anni tra 1488 e il 1496 e morto a Napoli nel 1528. 
Non si trova molto, ma quel poco che sono riuscito a scovare navigando in internet è sufficiente a farci capire che era tra i più quotati. Cominciamo con questa bellissima "Sacra Famiglia, con San Giovanni Battista e Santa Caterina d'Alessandria", del 1510. Si osservi in particolare la straordinaria bellezza del volto del Bambino, la sua espressione, i riccioli biondo oro, la bella figurina dove non possiamo non scorgere l'influenza del grande Maestro.  





lunedì 13 novembre 2017

RAFFAELLINO DEL COLLE, Pittore italiano, fu uno degli ultimi allievi di Raffaello, e alla morte di questi passò sotto Giulio Romano con il quale collaborò a molte opere. (Sansepolcro, 1495 - 1566): Assunzione e Incoronazione della Vergine, 1526-1527, Olio su tavola - cm. 382 x 234 - Sansepolcro, Arezzo (Toscana), Museo Civico

INV. N. 1972



RAFFAELLINO DEL COLLE, Pittore italiano, fu uno degli ultimi allievi di Raffaello, e alla morte di questi passò sotto Giulio Romano con il quale collaborò a molte opere. (Sansepolcro, 1495 - 1566): Natività con adorazione dei Magi, secondo terzo del XVI sec., Olio su tavola trasportata su tela - Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana

INV. N. 1971



GIULIO ROMANO [Giulio Pippi, detto] (Roma, ca. 1499 - Mantova, 1546): Venere e Vulcano, data ignota, Olio su tavola di pioppo, 37,6 x 24,3 cm - Parigi, Museo del Louvre

INV. N. 1970



GIULIO ROMANO [Giulio Pippi, detto] (Roma, ca. 1499 - Mantova, 1546): Madonna del bacile, 1525, Olio su pannello, 161 × 114 cm - Dresda (Germania), Gemäldegalerie Alte Meister

INV. N. 1969



sabato 11 novembre 2017

CARL LARSSON, Pittore svedese rappresentante del movimento Arts and Crafts. I suoi dipinti comprendono oltre a numerosi acquerelli, anche olii e affreschi (Stoccolma, 28 Maggio 1853 - 22 January 1919): Signora che legge un giornale, 1886, Acquerello su carta - Collezione ignota

INV. N. 1966



GIULIO ROMANO [Giulio Pippi, detto] (Roma, ca. 1499 - Mantova, 1546): Aiace difende il corpo di Patroclo, 1538-1539, Affresco - Mantova (Italia), Palazzo Ducale, Sala di Troia

INV. N. 1965



GIULIO ROMANO [Giulio Pippi, detto] (Roma, ca. 1499 - Mantova, 1546): Ritratto di Doña Isabel de Requesens, 1518, Olio su tela trasferito su tavola, 95 x 120 cm - Parigi, Museo del Louvre

INV. N. 1964



GIULIO ROMANO [Giulio Pippi, detto] (*) (Roma, ca. 1499 - Mantova, 1546): La piccola Sacra Famiglia (La Vergine col Bambino, Santa Elisabetta e il piccolo San Giovannino in un paesaggio), 1519, Olio su tavola di noce, 38 x 32 cm - Parigi, Museo del Louvre

INV. N. 1963


(*) Ancorché l'attribuzione di questa splendida Piccola Sacra Famiglia a Giulio Romano non sia data dagli esperti per certa, è però senza dubbio opera della Bottega di Raffaello, di cui il Romano faceva parte ed era uno dei più validi allievi-collaboratori del Maestro.