mercoledì 2 settembre 2015

GIACOMO BALLA (Torino, 1871 - Roma, 1958), "Andiamo che è tardi", 1914, olio su tela


Torinese di nascita, diviene una figura guida nell'ambiente artistico romano; è maestro di Boccioni e Severini. Nel 1910 è tra i firmatari dei manifesti della pittura futurista. Negli anni '20 il suo lavoro è caratterizzato da una fantasiosa stilizzazione di motivi naturalistici, da un cromatismo di volta in volta intenso e violento, sfumato e iridescente. Nel 1928 espone agli Amatori e Cultori con una personale in cui emergono i segni di un rinnovato interesse per la figurazione. Da questo momento si rivolge sempre più spesso ai temi della vita quotidiana, al ritratto, al paesaggio, che furono quelli della sua formazione. Tempio di questa ricerca è la propria casa- studio, dove lavora con le due figlie pittrici, Elica e Luce.



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