sabato 13 febbraio 2016

BERNINI, Gian Lorenzo [*] (1598, Napoli - 1680, Roma): Salvator Mundi, 1679 c., marmo, diaspro di Sicilia (piedistallo), h. 103 - Basilica di San Sebastiano fuori le Mura, Roma

INV. N. 1295


Il busto del Salvatore (o Salvator Mundi) è l'ultima scultura di mano del genio del barocco Gian Lorenzo Bernini, eseguita nel 1679, quando l'artista aveva ormai ottant'anni, e da lui lasciata in testamento all' amica e committente la regina Cristina di Svezia[1]. Considerato perduto e riscoperto definitivamente nel 2001[3], è attualmente conservato nella basilica di San Sebastiano fuori le muraRoma.
Gesù Cristo, il Salvatore, è raffigurato «più grande del naturale» (103 cm) con la mano destra leggermente sollevata, come in atto di benedire. Bernini attribuiva particolare importanza a questo «divino simulacro» che egli chiamava il suo «beniamino», cui dedicò «tutti gli sforzi della sua cristiana pietà e dell'arte medesima»[1]. Dai contemporanei fu considerata un'opera straordinaria degno testamento dell'eccezionale carriera dell'artista[1]. Per Bernini l'opera mancava «di vivacità e tenerezza e delle altre buone qualità dell'operar suo» a causa dell'età avanzata[1].
[*] Lo storico dell'arte Tomaso Montanari, uno dei maggiori studiosi del Bernini, non ritiene la scultura opera dell'artista. (da Wikipedia)


  
 
 


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