INV. N. 1415
La Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti
Commissionata nel 1425 dalla ricca corporazione di Calimala a Lorenzo Ghiberti, e allestita all'ingresso orientale del Battistero nel 1452, la Porta del Paradiso fu la terza e ultima delle porte bronzee realizzate per San Giovanni. Illustra episodi biblici che vanno dalla creazione dell'uomo e della donna per arrivare alla fine della prima Età del ferro: a Salomone, figlio del re Davide, che regnò su Giuda e Israele dal 970 al 931 a.C. Le dieci formelle disposte sui battenti in cinque registri orizzontali sintetizzano grandi cicli narrativi dell'Antico Testamento in cui la teologia cristiana ha visto prefigurazioni di Cristo e della Chiesa: le storie di Adamo ed Eva, di Abele loro figlio ucciso da Caino suo fratello, di Noè salvato con la famiglia sulle acque del Diluvio, di Isacco risparmiato al padre Abramo, di Giacobbe preferito al gemello Esaù, di Giuseppe capace di perdonare i fratelli che lo avevano venduto come schiavo, di Mosè, al quale Dio consegnò i comandamenti, di Giosuè che introdusse il popolo eletto nella Terra Promessa, di Davide, l'uccisore di Golia, e di Salomone suo figlio, il costruttore del Tempio, onorato dalla regina di Saba. Nella posizione originale, questa porta, quando era aperta, lasciava vedere oltre queste storie una colossale immagine di Cristo nei mosaici all'interno del Battistero, a conferma del fatto che gli eventi illustrati rimandavano a Lui.
Nei singoli rilievi della Porta, Ghiberti dà prova della propria maestria nell'uso di strumenti scultorei e pittorici allora nuovi: il rilievo sottilissimo (lo stiacciato), la prospettiva, le straordinarie innovazioni architettoniche del suo contemporaneo Filippo Brunelleschi. Inoltre sviluppa un metodo narrativo del tutto originale, non limitandosi a raccontafre solo il momento principale degli eventi ma abbinando più episodi in ogni formella, così da introdurre pienamente nella trama drammatica del racconto. Organizza gli episodi raffigurati nelle singole formelle secondo schemi sempre diversi. obbligando lo spettatore a decifrarne la sequenza, proprio come un regista cinematografico ricorre al flashback.
Ai bordi delle formelle, venti "statue" in piccole nicchie e quattro figure sdraiate rappresentano altri personaggi veterotestamentari, e in ventiquattro tondi appaiono teste similmente allusive ad esponenti biblici, ad eccezione delle due centrali sotto le formelle mediane, che ritraggono Lorenzo Ghiberti e suo figlio e assistente Vittorio. Nel bronzo nero del listello sotto la formella mediana a sinistra con le Storie di Giacobbe ed Esaù, l'artista identifica l'opera con il nome completo: [OPUS] LAVRENTII CIONIS DE GHIBERTIS. Mentre sotto la corrispondente formnella a destra cone le Storie di Giuseppe dà il proprio giudizio su questo che considerava il suo capolavoro: MIRA[BILE] ARTE FABRICATVM ("realizzato con arte meravigliosa").
Le quattro formelle in basso
N° | Img | Soggetto | Sottoscene | N° | Img | Soggetto | Sottoscene |
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1 | Adamo edEva | Creazione di Adamo Creazione di Eva Peccato originale Cacciata dal paradiso terrestre | 2 | Caino eAbele | |||
3 | Noè | 4 | Abramo | ||||
5 | Isacco, Esaùe Giacobbe | Nascita di Esaù e Giacobbe Esaù parte per la caccia salutato dal padre Isacco Rebecca e Giacobbe ordiscono l'inganno con la pelle di agnello Isacco benedice Giacobbe | 6 | Giuseppe | Giuseppe gettato dai fratelli nel pozzo Giuseppe venduto ai mercanti Consegna di Giuseppe al faraone Interpretazione del sogno del faraone Il faraone rende onore a Giuseppe Giacobbe manda i figli in Egitto per prendere il grano Giuseppe riconosce i fratelli, li perdona e torna a casa dal padre | ||
7 | Mosè | 8 | Giosuè | ||||
9 | Davide | 10 | Salomone e la Regina di Saba |
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