Queste "Formelle" di marmo ad esagono fanno perte della serie di 54 formelle con rilievi istoriati realizzate per il primo e il secondo registro del Campanile di Giotto, a Firenze, dove attualmente vi sono delle copie. La serie venne realizzata in massima parte da Andrea Pisano e bottega nel XIV secolo e conpletata nel XV secolo da Luca della Robbia. Rappresenta la celebrazione della conoscenza e del lavoro umano e costituiscono uno dei programmi più densi di significato dell'intero Medioevo europeo: una summa iconografica simile a quelle riscontrabili nelle sculture e vetrate delle cattedrali d'oltralpe. Infatti tra le fonti del programma vi è probabilmente un testo francese, lo Speculum majus del teologo duecentesco Vincenzo di Beauvais, domenicano, che aveva riunito la totalità delle conoscenze umane in una "immagine" del mondo ritenuta al tempo affascinante e convincente. Lo Speculum majus si articola poi in quattro "specchi" particolari: quello della Natura, quello dell'Istruzione, quello della Morale e quello della Storia o Speculum historiae.
(fonte: Timothy Verdon - Il Nuovo Museo dell'Opera del Duomo - Ed. Mandragora, 2015)
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