Arte&Politica
"Il 28 luglio: la libertà guida il popolo" viene dipinto da Delacroix all'indomani della rivolta di popolo conseguente all'ascesa al trono di Francia di Carlo X, ultimo dei fratelli di Luigi XVI il ghigliottinato, che aveva sciolto le Camere e sospesa la libertà di stampa. La ribellione fu immediata, prima fra i giornalisti, poi fra i deputati e infine da tutto il popolo.
Delacroix racconta l'evento con un dipinto di grandi dimensioni che diventa nei secoli successivi una icona mondiale della libertà dei popoli. (...) Recupera la tematica della Zattera (La zattera della Medusa, di Géricault - n.d.r.) con la piramide di esseri morti e vitalissimi in contrasto. Il gesto vigoroso e convinto delle pennellate è travolgente. I dettagli sono spesso resi con geniale realismo e con un solo colpo di colore. L'opera viene realizzata in due mesi sul finire dell'anno e presentata al pubblico l'anno successivo.
Da questo dipinto tutti hanno tratto qualcosa: la Francia la sua identità repubblicana riprodotta in milioni di francobolli e di biglietti di banca, Victor Hugo l'immagine di Gavroche, il monello parigino dei Misérables che nasce nel 1820 e muore nella rivolta repubblicana fallita del 1832, (...), il cinema l'idea visiva della barricata, il femminismo la prima donna alla guida della rivolta, l'America il prototipo della Statua della Libertà. (da Il secolo lungo della modernità, Philippe Daverio, Rizzoli)
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