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domenica 29 ottobre 2017

RAFFAELLO, Sanzio (Urbino, 1483 - 1520, Roma): Madonna Tempi, 1508, Olio su tavola, 75 x 51 cm - Monaco, Alte Pinakothek

INV. N. 1952


Un sentimento di ansiosa maternità, arricchita da grande consapevolezza, è espresso nella Madonna Tempi. La Vergine sta tenendo stretto e dolcemente il Bambino. Ha gli occhi solo per lui, ma il bambino sta guardando l'osservatore, e ci attira così nella scena intima. Il colore applicato rapidamente sul velo, dove la vernice è stata modellata da pennellate mentre ancora bagnata, mostra che Raffaello utilizzava i suoi materiali molto più liberamente che nei suoi quadri del periodo anteriore.

Le due figure sono concepite come un unico gruppo, e per questo dominano l'impatto visivo della scena. Gli unici elementi naturali sono una piccola striscia di paesaggio e il cielo blu chiaro di sfondo. Il mantello gonfio della Madonna sta ad indicare il movimento. L'estrema sintesi dei campi di colore indica l'idealizzazione di Raffaello del soggetto. Ma la necessità del pittore per la bellezza formale e la realtà emotiva del soggetto sono espressi soprattutto attraverso la tenera relazione tra Madre e Bambino.

Questo pannello, che la critica colloca nell'anno 1508, è incluso tra le opere eseguite da Raffaello dopo i contatti con l'arte fiorentina.


domenica 22 ottobre 2017

AMBROGIO LORENZETTI (*) - Pittore di scuola senese, seguace di Duccio di Buoninsegna e Simone Martini (Siena, 1290 circa – 1348): Madonna col Bambino, 1335-1340 ca., Tempera e oro su tavola - El Paso, Texas, El Paso Museum of Art

INV. N. 1948

(*) Trattasi di attribuzione sulla quale non tutti gli esperti sono concordi. L'opera è in ogni caso di pregevolissima fattura. Si osservino i volti della Madonna e del Bambino, così teneri nell'affettuosa espressione.



domenica 1 ottobre 2017

PICASSO Pablo (1881; Málaga, Spain - 1973; Mougins, France): Mandolino e chitarra, dipinto a Juan-les-Pins (Francia) nel 1924, Olio e sabbia su tela, 140,7 x 200,3 cm - New York, Museo Solomon R. Guggenheim

INV. N. 1929

Un anno prima che Picasso dipingesse la monumentale natura morta Mandolino e chitarra , durante una serata Dada a Parigi era stata annunciata la morte del cubismo, da un membro del pubblico che gridò che "Picasso [era] morto sul campo di battaglia"; la serata si concluse in una rivolta, che potè essere sedata solo dall'arrivo della polizia. La successiva serie di nove vibranti nature morte colorate di Picasso (1924-25), eseguite in un audace stile di sintesi cubista di forme sovrapposte e contigue, hanno screditato tale giudizio e hanno affermato il valore duraturo della tecnica. 



MAX BECKMANN (1884, Lipsia, Germania - 1950, New York): Società di Parigi, 1931, Olio su tela, 109,2 x 175,6 cm - New York, Museo Solomon R. Guggenheim

INV. N. 1926


La società di Parigi (Gesellschaft Paris, 1931) è il ritratto che Max Beckmann fa di emigranti, aristocratici, uomini d'affari e intellettuali impegnati in una festa dissimulata alla vigilia del Terzo Reich. Beckmann ha dipinto il lavoro su un invito dell'ambasciata tedesca a Parigi.