GOLA, Emilio. - Pittore, nato il 22 febbraio 1851 a Milano, dove morì il 21 dicembre 1923. Laureatosi in ingegneria, si diede alla pittura sotto la guida di S. De Albertis, ma nella sua opera non vi è traccia dell'arte del maestro: subì piuttosto l'influsso del Cremona e del Ranzoni, e viaggiando in Europa venne a contatto con forme nuove. Pittore di figura e di paesaggio, nemico di ogni forma volgare e del pittoresco verismo, fu un solitario. La critica cominciò a occuparsi più largamente di lui nel dopoguerra. I suoi Ritratti femminili, i Paesaggi di Mondonico, le Vedute del Naviglio, le Marine di Alassio, con le raffinatezze cromatiche, gl'impreveduti accordi, l'eccezionale sensibilità che rivelarono in una sala alla Mostra internazionale di Roma del 1924, ne palesano la grandezza artistica. Sue opere alla Galleria d'arte moderna di Milano e di Roma e in coll. private, tra cui quella di Gustavo Botta.
Bibl.: C. Bozzi, in Emporium, XIX (1904), pp. 330-346; H. V., in Thieme-Becker, Künstl-Lex., XIV, Lipsia 1921; G. Botta, in Il Poligono, 1929, n. 2; M. Sarfatti, Segni, colori e luci, Milano 1926; R. Giolli, E. G., Milano 1929.
(Fonte: Raffaele Calzini, Enciclopedia Italiana Treccani on line, 1933)
(Per saperne di più: GOLA, Emilio di Beatrice Avanzi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 57 (2001)
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