Pagine

martedì 25 settembre 2018

HAMMERSHOJ, Vilhelm - Pittore danese (Copenaghen, 1864 - ivi, 1916): Interno a Strandgade con luce solare su pavimento, 1901, Olio su tela, 46,5 x 52 cm - National Gallery of Denmark (Statens Museum for Kunst), Copenaghen, Danimarca

INV. N. 2173


Hammershöj, Vilhelm - Pittore danese (Copenaghen 1864 - ivi 1916), allievo di F. Vermehren all'accademia di Copenaghen, e di P. S. Kröyer ebbe modo, con frequenti soggiorni in Belgio, nei Paesi Bassi, a Londra e a Parigi, di apprezzare in particolare la pittura olandese, l'arte di J. A. Whistler e le più avanzate esperienze francesi. Fu tra i fondatori della Libera esposizione (1891) e trovò seguito soprattutto tra i giovani. Dipinse di preferenza paesaggi, con begli effetti di luce soffusa, ritratti e interni.

(Fonte: Enciclopedia Treccani on line)



HAMMERSHOJ, Vilhelm - Pittore danese (Copenaghen, 1864 - ivi, 1916): Interno con donna seduta a un tavolo, c.1910, Olio su tela, 82,5 x 64 cm - Collezione ignota

INV. N. 2172


Hammershöj, Vilhelm - Pittore danese (Copenaghen 1864 - ivi 1916), allievo di F. Vermehren all'accademia di Copenaghen, e di P. S. Kröyer ebbe modo, con frequenti soggiorni in Belgio, nei Paesi Bassi, a Londra e a Parigi, di apprezzare in particolare la pittura olandese, l'arte di J. A. Whistler e le più avanzate esperienze francesi. Fu tra i fondatori della Libera esposizione (1891) e trovò seguito soprattutto tra i giovani. Dipinse di preferenza paesaggi, con begli effetti di luce soffusa, ritratti e interni.

(Fonte: Enciclopedia Treccani on line)




sabato 15 settembre 2018

GOLA, Emilio (Milano, 1851 - 1923): Sulla spiaggia di Alassio, 1917, Olio su tela - Milano, Collezione d'Arte della Fondazione Cariplo

INV. N. 2161


GOLA, Emilio. - Pittore, nato il 22 febbraio 1851 a Milano, dove morì il 21 dicembre 1923. Laureatosi in ingegneria, si diede alla pittura sotto la guida di S. De Albertis, ma nella sua opera non vi è traccia dell'arte del maestro: subì piuttosto l'influsso del Cremona e del Ranzoni, e viaggiando in Europa venne a contatto con forme nuove. Pittore di figura e di paesaggio, nemico di ogni forma volgare e del pittoresco verismo, fu un solitario. La critica cominciò a occuparsi più largamente di lui nel dopoguerra. I suoi Ritratti femminili, i Paesaggi di Mondonico, le Vedute del Naviglio, le Marine di Alassio, con le raffinatezze cromatiche, gl'impreveduti accordi, l'eccezionale sensibilità che rivelarono in una sala alla Mostra internazionale di Roma del 1924, ne palesano la grandezza artistica. Sue opere alla Galleria d'arte moderna di Milano e di Roma e in coll. private, tra cui quella di Gustavo Botta.

Bibl.: C. Bozzi, in Emporium, XIX (1904), pp. 330-346; H. V., in Thieme-Becker, Künstl-Lex., XIV, Lipsia 1921; G. Botta, in Il Poligono, 1929, n. 2; M. Sarfatti, Segni, colori e luci, Milano 1926; R. Giolli, E. G., Milano 1929.

(Fonte: Raffaele Calzini, Enciclopedia Italiana Treccani on line, 1933)