La BOTTEGA di RAFFAELLO SANZIO
Prosegue il percorso conoscitivo delle opere degli allievi e collaboratori di Raffaello: è la volta di una grande tela raffigurante l' "Ascensione e Incoronazione della Vergine", della quale solo alcuni disegni furono approntati dal Maestro prima della sua prematura morte. L'opera perciò venne portata a termine da due suoi collaboratori, Giulio Romano, nato a Roma, nel 1499 ca. e morto a Mantova nel 1546 e Giovan Francesco Penni, nato a Firenze negli anni tra il 1488 e il 1496 e morto a Napoli nel 1528.
Abbiamo già avuto modo di ammirare diverse opere dei due pittori (vedi per il Romano i post ai nn. 1963-64-65 e 69-70 e per il Penni i post ai nn. 1973-74-75).
Abbiamo già avuto modo di ammirare diverse opere dei due pittori (vedi per il Romano i post ai nn. 1963-64-65 e 69-70 e per il Penni i post ai nn. 1973-74-75).
L'opera è celebre col titolo di "Madonna di Monteluce" in quanto la tela, una pala d'altare, venne commissionata a Raffaello nel 1505 dalle monache del convento di Monteluce, nei pressi di Perugia. Ma intervenuta la morte di Raffaello, l'opera venne completata successivamente dai due collaboratori tra il 1523 e il 1525. La tela rappresenta un soggetto composto, insolito come iconografia, in quanto raffigura contemporaneamente l'Assunzione e l'Incoronazione della Vergine. Il dipinto si compone di due parti, dipinte in diverse occasioni e poi unite insieme. Secondo il parere più diffuso degli esperti il pannello superiore con l'Incoronazione della Vergine (derivato da uno schizzo di Raffaello) è opera di Giulio Romano, mentre la parte inferiore con gli Apostoli raccolti attorno ad una tomba coperta di fiori mentre assistono all'Ascensione della Vergine, è di Giovan Francesco Penni.
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