INV. N. 1895
La Galleria dell'Arte nel Mondo, Roma, Italia (Europa) - The Art Gallery in the World - Rome, Italy (Europe)
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venerdì 30 giugno 2017
giovedì 29 giugno 2017
CAMILLE PISSARRO (1830; Charlotte Amalie, Virgin Islands, U.S. - 1903; Paris, France): Strada a Racquencourt, 1871, Olio su tela - Collezione privata
INV. N. 1893
Incredibile la luce di questo dipinto: il Maestro ci fa avvertire la potenza accecante delle luce dorata del sole pomeridiano che illumina tutto il paesaggio e proietta le ombre lunghe degli alberi sulla strada fino alle case. Magistrale! (The Art Gallery)
Incredibile la luce di questo dipinto: il Maestro ci fa avvertire la potenza accecante delle luce dorata del sole pomeridiano che illumina tutto il paesaggio e proietta le ombre lunghe degli alberi sulla strada fino alle case. Magistrale! (The Art Gallery)
mercoledì 28 giugno 2017
martedì 27 giugno 2017
lunedì 26 giugno 2017
sabato 24 giugno 2017
ARCHEOLOGIA - MOSAICI: Mosaico dei Musici ambulanti,(199 – 80 a.C.) - Museo Archeologico Nazionale di Napoli
INV. N. 1887
Mosaico dei Musici ambulanti
Il mosaico, rinvenuto tra il 1749 e il 1763 nella cd. Villa di Cicerone a Pompei, databile tra il II e l’inizio del I sec. a.C. e (199 – 80 a.C.), raffigura un gruppo di 4 personaggi, forse i metragyrtai del culto di Cibele che si muovono sul podio di un palcoscenico e che, al suono degli strumenti da loro stessi suonati, si stanno probabilmente recando verso l’abitazione la cui porta d’ingresso si intravede nell’angolo destro. Indossano le maschere di 3 personaggi della Commedia Nuova: il suonatore di timpano è infatti il parasitos, vicino a lui c’è il kolax, l’adulatore, riconoscibile dal naso prominente e dal viso disteso e florido, intento a suonare i cembali e, subito dietro, la diamitros etaira, la suonatrice di doppio flauto; segue, da ultimo, un bambino, o un nano, senza maschera, con la capigliatura scomposta e una corta tunica, intento a suonare una sorta di corno.
La scena è tratta verosimilmente da una commedia di Menandro, dal titolo “Theophorumene”,”L’invasata”.
ARCHEOLOGIA - MOSAICI: Mosaico dell'Accademia di Platone o dei sette Filosofi, epoca tardo ellenistica - Museo Archeologico Nazionale di Napoli
INV. N. 1886
Mosaico dell'Accademia di Platone o dei Sette filosofi
Mosaico dell'Accademia di Platone o dei Sette filosofi
Il mosaico, in I stile, raffigura la riunione di 7 filosofi. Tutti indossano un mantello, la caratteristica veste degli oratori e dei filosofi greci di età classica, eccetto uno che porta al di sotto anche un chitone. Il terzo da sinistra potrebbe essere Platone. Nel primo da sinistra si potrebbe riconoscere Eraclide Pontico, nel secondo Lisia, nel penultimo sulla destra Senocrate, mentre l’ultimo sulla destra, in atto di andare via tenendo nella mano sinistra un rotolo, potrebbe essere Aristotele.
Sullo sfondo, è possibile identificare l’acropoli di Atene con il Partenone. Intorno alle 7 figure, sono rappresentati, da sinistra verso destra, un portale con due colonne e un epistilio sormontati da quattro vasi coperti (simboli di Aritmetica, Geometria, Astronomia e Musica, o delle quattro Stagioni dell’anno, o delle posizioni del Sole), un albero e una colonna votiva con un orologio solare, tipici di un paesaggio totalmente mitologico, senza alcun preciso riferimento geografico.
Il tema chiaramente allude agli interessi letterari e filosofici del proprietario della villa e deriva probabilmente da un modello tardo ellenistico.
venerdì 16 giugno 2017
domenica 11 giugno 2017
sabato 10 giugno 2017
lunedì 5 giugno 2017
FRANCESCO SOLIMENA (Canale di Serino - NA, 1657 - Napoli, 1747): Cacciata di Eliodoro dal Tempio, 1725, Affresco - Chiesa del Gesù Nuovo, Napoli
INV. N. 1877
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Ecco come si presenta l'affresco nella sua collocazione originale attuale.
Ho dovuto illuminare la fotografia digitalmente, perché la Chiesa è buia e ovviamente non è possibile usare il flash
domenica 4 giugno 2017
sabato 3 giugno 2017
BRANCACCIO Carlo (Napoli, 1861-1920): Palazzo Donn'Anna, 1890-99, Olio su tela, 30,5 x 45,5 cm - Collezione ignota (privata?)
INV. N. 1875
Carlo BRANCACCIO
(Napoli, 1861 - Parigi, 1920)
Artista napoletano, veicolò i suo primi interessi verso le scienze matematiche, pur mantenendo un interesse costante nei confronti del mondo delle arti. La passione per i pennelli fu tale da indurlo ad intraprendere la strada delle arti visive, e l’amicizia con Edoardo Dalbono fu determinante ai fini della sua formazione; la sua preparazione da autodidatta lo spinse ad appassionarsi alla riproduzione del paesaggio urbano. Visse anche a Parigi, in Boulevard de Cliché 110, e la capitale francese gli diede modo di perfezionare il suo stile e di rendere le sue opere fruibili al mercato estero. Partecipò a numerose esposizioni in giro per l’Europa, che gli diedero la possibilità di far acquistare suoi dipinti ad illustri personalità e grandi collezionisti.
BRANCACCIO Carlo (Napoli, 1861-1920): Isola di Nisida vista dalla spiaggia di Coroglio, fine 19° sec., Olio su tela - Collezione ignota (privata?)
INV. N. 1874
Carlo BRANCACCIO
(Napoli, 1861 - Parigi, 1920)
Artista napoletano, veicolò i suo primi interessi verso le scienze matematiche, pur mantenendo un interesse costante nei confronti del mondo delle arti. La passione per i pennelli fu tale da indurlo ad intraprendere la strada delle arti visive, e l’amicizia con Edoardo Dalbono fu determinante ai fini della sua formazione; la sua preparazione da autodidatta lo spinse ad appassionarsi alla riproduzione del paesaggio urbano. Visse anche a Parigi, in Boulevard de Cliché 110, e la capitale francese gli diede modo di perfezionare il suo stile e di rendere le sue opere fruibili al mercato estero. Partecipò a numerose esposizioni in giro per l’Europa, che gli diedero la possibilità di far acquistare suoi dipinti ad illustri personalità e grandi collezionisti.
BRANCACCIO Carlo (Napoli, 1861-1920): Napoli, Via Toledo - Impressioni di pioggia, 1888-1889, Olio su tela - Galleria di Palazzo Zevallos-Stigliano, Napoli
INV. N. 1873
Carlo BRANCACCIO
(Napoli, 1861 - Parigi, 1920)
Artista napoletano, veicolò i suo primi interessi verso le scienze matematiche, pur mantenendo un interesse costante nei confronti del mondo delle arti. La passione per i pennelli fu tale da indurlo ad intraprendere la strada delle arti visive, e l’amicizia con Edoardo Dalbono fu determinante ai fini della sua formazione; la sua preparazione da autodidatta lo spinse ad appassionarsi alla riproduzione del paesaggio urbano. Visse anche a Parigi, in Boulevard de Cliché 110, e la capitale francese gli diede modo di perfezionare il suo stile e di rendere le sue opere fruibili al mercato estero. Partecipò a numerose esposizioni in giro per l’Europa, che gli diedero la possibilità di far acquistare suoi dipinti ad illustri personalità e grandi collezionisti.