Tempio di Nettuno
È il più grande tempio di Paestum e quello meglio conservato. Realizzato verso la metà del V sec. a.C., rappresenta la declinazione classica dell’architettura templare greca. Nello stesso periodo a Olimpia, in Grecia, si costruiva il grande tempio di Zeus, che però è conservato meno bene di questo.
Il tempio è costruito con enormi massi collegati tra di loro tramite semplici tasselli e senza malta: questa tecnica costruttiva ha consentito all’edificio di resistere a terremoti e altre calamità naturali.
Se oggi mancano, come nel caso degli altri templi, i muri del corpo interno (“cella”), ciò è dovuto al riutilizzo dei blocchi da parte degli abitanti del luogo nel medioevo e in età moderna.
La cella era divisa in tre navate da due alti colonnati a due piani che si possono ancora ammirare. Come nel caso degli altri templi, il tetto era sorretto da travi in legno (di cui si vedono ancora gli incassi). Tegole e gronde erano fatte di terracotta con ricche decorazioni colorate.
(Fonte: sito Parco Archeologico di Paestum - I Templi)
(Foto: The Art Gallery in the World)
Interno del Tempio di Nettuno
Interno del Tempio di Nettuno
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Tempio di Athena (o di Cerere)
È l’unico tempio di cui sappiamo con certezza a quale divinità fosse dedicato: Atena, la dea dell’artigianato e della guerra.
Posizionato sul punto più alto della città, a nord degli spazi pubblici, il tempio della dea protettrice e guerriera dominava l’area. Già la prima generazione di coloni costruì qui un piccolo edificio per la dea (c.d. “oikos”). Intorno al 500 a.C., si realizzò poi il monumentale tempio che si è conservato fino alla cornice del tetto. La parte interna (“cella”), che è elevata rispetto al colonnato circostante, era accessibile attraverso un’ampia anticamera (“pronaos”) decorata con colonne ioniche.
(Fonte: vedi sopra)
(Foto: vedi sopra)
Vista frontale
Vista posteriore
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