Gli arazzi della Battaglia di Pavia
Nei sette arazzi sono raccontati gli episodi salienti della battaglia di Pavia, combattuta nel 1525 per il dominio in Italia tra le truppe del re di Francia Francesco I di Valois e quelle imperiali di Carlo V d’Asburgo. Gli arazzi, di manifattura fiamminga, sono stati realizzati a Bruxelles su disegni di Bernard van Orley, famoso pittore e cartonista di arazzi e vetrate, probabilmente tra il 1528 e il 1531 come suggerisce la presenza della sigla dell’arazziere, William Dermoyen, lungo la bordura di due dei sette arazzi.
Donati nel 1531 all’Imperatore Carlo V dagli Stati Generali di Bruxelles, dopo vari passaggi ereditari, entrano a far parte grazie al legato testamentario del giovane don Carlos, figlio di Filippo II, delle collezioni di Francesco Ferdinando d’Avalos, diretto discendente dell’omonimo eroe di Pavia, morto per le ferite riportate in battaglia.
Nel 1862 furono donati con l'intera raccolta allo Stato italiano da Alfonso d'Avalos di Pescara, marchese del Vasto, discendente del grande condottiero.
Nella primavera del 1998 gli arazzi sono stati sottoposti ad un delicato intervento conservativo. Il restauro, reso possibile grazie all’intervento di Mariella e Giovanni Agnelli, è stato affidato a Chevalier Conservation.
Arazzo n. 6
L'arazzo raffigura la Fuga dell'esercito francese e ritirata del duca D'Aleçon oltre il Ticino
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