INV. N. 1192
La Galleria dell'Arte nel Mondo, Roma, Italia (Europa) - The Art Gallery in the World - Rome, Italy (Europe)
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lunedì 30 novembre 2015
domenica 29 novembre 2015
sabato 28 novembre 2015
venerdì 27 novembre 2015
ANTINOO Dionisiaco, Busto in marmo bianco, epoca adrianea, ritrovato nei pressi di Lanuvio (Lazio, Italia) - Gallery: Museo Archeologico Nazionale di Palazzo Grimani, Venezia
INV. N. 1184
Antinoo, il giovane bitinio amato dall’imperatore Adriano, annegato nel Nilo verso il 130 d.c e divinizzato dopo la sua morte, è uno dei soggetti più diffusi e seducenti della statuaria antica.
Tra le testimonianze artistiche più alte del culto tributato alla bellezza di Antinoo nel mondo romano, spicca il busto in marmo bianco ritrovato nei pressi di Lanuvio, lungo la via Appia, durante uno scavo cinquecentesco.
Di proprietà di Giovanni Grimani che lo lasciò in eredità alla città di Venezia, dove ora è conservato presso il Museo Archeologico Nazionale, il Busto dionisiaco di Antinoo, fu ritenuto a lungo una replica rinascimentale da un modello antico e solo recentemente riconosciuto come opera originale, esempio dell’eccezionale qualità formale raggiunta dagli artisti al servizio di Adriano.
(fonte: www.arte.rai.it)
giovedì 26 novembre 2015
mercoledì 25 novembre 2015
martedì 24 novembre 2015
lunedì 23 novembre 2015
HENRI GERVEX (1852, Paris, 1929): Rolla, 1878, olio su tela, 175 x 220 cm - Gallery: Museo d'Orsay, Parigi
INV. N. 1176
La storia del dipinto:
La storia del dipinto:
Nella primavera del 1878, un mese prima dell'inaugurazione del Salon, i funzionari delle Belle-Arti escludono ingiustamente Rolla dalla manifestazione. All’epoca Henri Gervex è un pittore oramai affermato. Ad appena 26 anni, l'artista ha già vinto una medaglia in una precedente edizione del Salon. Questo lo rende in teoria "fuori concorso" e quindi non soggetto alle decisioni della giuria incaricata di scegliere le opere esposte. In questo caso, però, le autorità si comportano diversamente, a causa della natura giudicata "immorale" della scena.
Gervex tra ispirazione da un lungo poema di Afred de Musset (1810-1857), pubblicato nel 1833. Il testo ripercorre il destino di un giovane borghese, Jacques Rolla, che si abbandona ad un'esistenza oziosa e dissoluta che lo porta ad incontrare Marie, adolescente che si prostituisce per sfuggire alla miseria. La scena mostra Rolla, oramai caduto in rovina, appoggiato alla finestra, con lo sguardo rivolto alla ragazza addormentata. Il giovane metterà presto fine ai suoi giorni ingerendo una dose di veleno.
La scena è giudicata indecente non tanto per la nudità di Marie, del resto simile agli altri nudi canonici dell'epoca. L'attenzione dei contemporanei è in realtà rivolta alla natura morta costituita da una sottana, da una giarrettiera, da un corpetto slacciato in fretta sopra il quale è appoggiato un cappello a cilindro. Sarebbe stato proprio Degas a consigliare Gervex di mettere "un corpetto a terra" affinché fosse chiaro che questa donna "non è una modella". La disposizione della scena e il tipo di indumenti indicano il consenso di Marie al rapporto e la sua condizione di prostituta. Inoltre, il bastone che spunta dalla biancheria intima è una metafora dell'atto sessuale.
Dopo essere stato escluso del Salon, Rolla resta esposto per tre mesi presso la galleria di un mercante di quadri parigino Lo scandalo, amplificato in larga misura dalla stampa, attira folle di visitatori. Molti anni dopo, in una serie di interviste pubblicate nel 1924, Gervex racconta la sua immensa gioia nel vedere la "fila interminabile di visite", omettendo però di dire se avesse previsto la reazione delle autorità e provocato volontariamente la polemica.
(Fonte: Musée d'Orsay: Henri Gervex Rolla)
(Fonte: Musée d'Orsay: Henri Gervex Rolla)
domenica 22 novembre 2015
sabato 21 novembre 2015
ARTMUSIC: VAN GOGH, Notte stellata, 1889, Museum of Modern Art, New York - MUSSORGSKY [Rimsky-Korsakov], Una notte sul monte calvo, (Dir. G. Sinopoli)
INV. N. 1172 - ARTMUSIC
*****
Modesto Mussorgsky
(orchestrazione di Nikolai Rimsky-Korsakov)
New York Philarmonic Orchestra
Direttore: Giuseppe Sinopoli
venerdì 20 novembre 2015
giovedì 19 novembre 2015
mercoledì 18 novembre 2015
lunedì 16 novembre 2015
MEISSONIER, Jean-Louis-Ernest French painter (b. 1815, Lyon, d. 1891, Paris): L'assedio di Parigi del 1870, 1884, olio su tela, 53,5x70,5 cm - Gallery: Musée d'Orsay, Parigi
INV. N. 1157
"Il 19 luglio 1870 la Francia dichiara guerra alla Prussia. Errore fatale. Gli Stati a sud del Meno, compresi il re del Wurttemberg e della Baviera (Ludwig II...) si proclamano alleati dei prussiani. Le cose girano bene per i francesi all'inizio, quando occupano Saarbrucken. Poi viene la disfatta clamorosa di Sedan. Il 2 settembre Napoleone III firma la resa, se ne va prigioniero e andrà a morire in Inghilterra. Due giorni dopo Parigi gode la sua nuova République e continua la guerra. A gennaio il re di Prussia si fa incoronare imperatore dei tedeschi a Versailles. Nasce il Deutsches Reich. Bismarck aveva già annotato con inquietante intuizione: "Se scoppierà una guerra dovremo aspettarcene un'intera catena; chi soccombe la prima volta non aspetta infatti che di aver ripreso fiato per ricominciare daccapo." La questione si concluse nell'inferno del 1945. La guerra fu infatti assai breve ma durissima. La parte estiva aveva toccato l'est della Francia, quella invernale, guidata dalla République, si svolse tutt'intorno alla capitale sotto bombardamento, nel fango e nel freddo. La Francia perse la somma formidabile di cinque milioni di franchi oro in danni di guerra. Perse l'Alsazia e la Lorena (...). Intanto continua la guerra e scoppia la rivolta della Comune di Parigi. (...) Fu quello lo scontro dal quale nacque la lacerazione del nostro caro vecchio continente, fu lo scontro di una potenza arrogante, la Francia, che credeva d'essere la prima forza industriale, con i suoi 15544 chilometri di ferrovia senza sapere che la Germania ne aveva già 18876.
Messonier dipinge qui la catastrofe bellica in una sorta di riassunto onirico. E a ragione. Tra l'altro era lui stesso al comando d'uno dei battaglioni repubblicani, nel quale s'erano arruolati anche Manet e Degas, suoi nemici estetici, suoi compatrioti nella difesa di Parigi. Il che permette di riflettere ulteriormente sulla complessità di un'epoca (...). La République in mezzo al sangue e al fango porta fiera in testa la leonté di Ercole. La bandiera sventola come nella Libertà di Delacroix oltre cinquant'anni prima. Nel cielo oscuro vola l'angelo (o la strega!) della morte.
(Fonte: Philippe Daverio, "Il secolo lungo della modernità", Edizioni Rizzoli)
domenica 15 novembre 2015
CARAVAGGIO e la NATURA MORTA ne la CENA DI EMMAUS della National Gallery di Londra
INV. N. 1155
Fig.1
Fig.2
Fig.3
L'immagine riprende la meravigliosa natura morta che Caravaggio dipinse per la "Cena di Emmaus" del 1601-02, ricca e abbondante e certo poco in linea con il momento rappresentato della vita di Gesù. Ma al di là di questa "stonatura", quello su cui ci interessa focalizzare l'attenzione è la grande cesta di frutta in primo piano: osservandola bene nel dettaglio della fig. 2, dalla linea dell'ombra che la canestra disegna sulla tovaglia si capisce che essa sporge di molto dal bordo della tavola. Tale posizione nella realtà non sarebbe possibile in quanto risulterebbe compromesso l'equilibrio con la conseguente caduta della canestra! Una stranezza che non ci è dato sapere perché Caravaggio non abbia corretto. D'altra parte conosciamo tutti il celebre dipinto sempre del Caravaggio raffigurante solo una "Canestra di frutta" (fig. 3) della Biblioteca Ambrosiana di Milano e vediamo che anche lì la canestra sporge dal bordo della tavola, ma in quest'ultimo caso è di pochissimo, per cui non sarebbe pregiudicato l'equilibrio della stessa. Stranezze o curiosità del genio!
Fig.1
Fig.2
Fig.3