Il Trittico di Danzica o del Giudizio Universale è uno dei capolavori assoluti di Memling, se non "il suo capolavoro".
Il trittico venne commissionato dal banchiere fiorentino Angelo Tani, direttore del Banco Medici a Bruges ed era destinato a Firenze. L'identificazione dell'uomo fu possibile grazie alla lettura degli stemmi familiari vicini ai due committenti, lui e la moglie Caterina Tanagli. La coppia si era sposata nel 1467 e si sa che il dipinto venne spedito nel 1473, per cui la datazione oscilla tra queste due date, con un più probabile inizio dell'opera verso il 1470.
Durante il viaggio in nave, il 27 aprile 1473 l'opera venne trafugata con tutto il carico durante la navigazione nella Manica, per un assalto del corsaro di Danzica, Paul Benecke, che donò poi l'opera alla cattedrale della sua città. Nonostante le richieste di papa Sisto IV e di Lorenzo il Magnifico non venne mai restituita. Qui divenne uno dei modelli fondamentali per tutta la pittura dell'area baltica. Il trittico venne spostato solo nel XX secolo, nell'attuale museo.
Attribuita per la prima volta a Memling nel 1843 da H. G. Hotho, la sua paternità è unanimemente riconosciuta ed è considerata, unitamente al Reliquiario di sant'Orsola, il suo capolavoro.
N.B. L'opera farà parte dei capolavori di Hans Memling per la mostra di prossima apertura alle Scuderie del Quirinale in Roma, "MEMLING. RINASCIMENTO FIAMMINGO".
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