L'incommensurabile gioiello d'arte rinascimentale che la Basilica di San Zeno, caso ormai raro, conserva al suo interno nella originaria collocazione per la quale era stata realizzata: la celebre e meravigliosa Pala d'altare, detta appunto Pala di San Zeno, opera dell'insigne Andrea Mantegna. Persino la maestosa e splendida cornice è quella originale voluta dall'artista. Purtroppo non è così per la predella: nel 1797, durante le infami soppressioni napoleoniche, la pala venne requisita (rubata) e inviata a Parigi nel Museo Napoleone, futuro Louvre. Durante le restituzioni della Restaurazione (1815), si riuscì a recuperare i tre pannelli principali e la cornice, ma la predella rimase in Francia, dove si trova tuttora (illegalmente!) Oggi in loco si vede una copia moderna della predella, opera di Paolino Caliari, discendente di Paolo Veronese.
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