Chaïm Soutine nacque nel 1893 a Smiloviči, un piccolo villaggio dell'impero russo oggi in territorio bielorusso, in una famiglia ebraica di origine lituana.
Le sue opere future risentiranno degli anni difficili della sua infanzia, caratterizzata da esperienze dolorose in una famiglia povera, numerosa e socialmente emarginata in quanto ebrea.
Il suo stile risente in parte di maestri del passato, come El Greco, Diego Velázquez, Rembrandt e Gustave Courbet, e di grandi artisti a lui temporalmente più vicini, come Paul Cézanne, Vincent Van Gogh e Pierre Bonnard.
Ma per il suo modo di rappresentare la realtà in modo atemporale come tragedia interiore, le affinità maggiori sono quelle con Edvard Munch, James Ensor, Emil Nolde, Oskar Kokoschka e con il movimento dell'espressionismo. Dal 1930 alla morte, sempre inquieto e tormentato nonostante il successo ormai ottenuto, mostrò raramente i suoi lavori e cercò di approfondire la ricerca esistenziale e formale con risultati anche drammatici: ossessionato dalla forma e dal colore, spesso depresso ed insoddisfatto, Soutine distrusse molte sue opere nei periodi di crisi psicologica. Soutine morì a Parigi il 9 agosto 1943. (da Wikipedia)
"Case di Cagnes"
1924-1925, olio su tela
Collezione privata
"Paesaggio di Cagnes"
1918 ca., olio su tela
Collezione privata
"Le Village"
1923 ca., olio su tela
Coll. Jean Walter et Paul Guillaume, Musée de l'Orangerie, Parigi
"Paesaggio"
1922-1923, olio su tela
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