Fra Carnevale è stato un pittore italiano, il cui vero nome era Bartolomeo di Giovanni Corradini.
Tra il 1445 ed il 1446, il pittore di Urbino è attestato a Firenze presso la importante bottega di Fra Filippo Lippi, forse inviato dallo stesso Federico da Montefeltro per assorbire le novità del Rinascimento fiorentino. Sono questi non già gli anni del suo apprendistato (che si vuole avvenuto nella città natale sotto la guida di un buon pittore tardo gotico, quale il ferrarese Antonio Alberti), ma della sua vera maturazione artistica.
Oltre agli insegnamenti di Filippo Lippi, egli dovette cogliere, nel crogiolo artistico fiorentino, anche le suggestioni prospettico-spaziali derivanti da Brunelleschi, Donatello e Leon Battista Alberti. Particolarmente rilevante dovette anche essere l’incontro con Domenico Veneziano, da cui mutuò l'attenzione naturalistica di stampo fiammingo verso i particolari, la predilezione per gli ampi scorci scenografici e per i colori chiari e tersi. A Firenze fece probabilmente da tramite per l'invio dei primi architetti rinascimentali a Urbino, tra cui Maso di Bartolomeo, già dal 1449.
Tornato ad Urbino, il suo percorso artistico dovette sovrapporsi a quello religioso, stante il fatto che nel 1449 egli risulta aver già preso i voti nell'Ordine dei Domenicani presso il convento di San Domenico ed assunto il nome di Fra Carnevale.
A lui fa cenno il Vasari, nelle sue Vite, quando, parlando di Bramante, afferma che il padre lo indirizzò all'arte della pittura «nella quale studiò egli molto le cose di fra' Bartolomeo, altrimenti fra' Carnovale da Urbino, che fece la tavola di Santa Maria della Bella in Urbino».
Se Fra Carnevale fu architetto, "è probabile che ciò vada inteso non in senso pieno, ma solo come autore di disegni di edifici e di rilievi decorativi". In tal senso vanno intese le notizie che lo danno nel 1449 e nel 1451 impegnato nella costruzione del portale di San Domenico, e poi, nel 1455, coinvolto nella realizzazione del Duomo.
Presso la corte, colta e raffinata, di Federico da Montefeltro, la vita di Fra Carnevale dovette sicuramente incrociarsi con quella di Piero della Francesca, per quanto non si abbiamo precise informazioni sul loro rapporto.
Nel 1466 ricevette la commessa per la realizzazione di una tavola destinata alla chiesa di Santa Maria della Bella, sempre ad Urbino.
Nella parte finale della sua vita l'impegno religioso prevalse verosimilmente su quello artistico. Morì nel 1486.
(fonte Wikipedia)
(Tempera and gold on wood, 70 x 78 cm)
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