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venerdì 15 aprile 2016

CARLO MARATTA o MARATTI (1625, Camerano - 1713, Roma): Ratto di Europa, 1680-1685, olio su tela, 248 × 424 cm - Location: National Gallery of Ireland, Dublino

INV. N. 1370


MARATTA, Carlo

di Luca Bortolotti

(dal Dizionario Biografico degli Italiani - Treccani - Volume 69, 2007)

Per leggere il testo integrale cliccate sul testo sottostante: 

MARATTA (o Maratti), Carlo. - Nacque a Camerano, nei pressi di Ancona, il 18 maggio 1625, figlio di Tommaso (di natali dalmati) e di Faustina Masini. Grazie al sostegno economico dell'amico di famiglia Corinzio Benincampi (segretario di Taddeo Barberini, nipote di Urbano VIII), appena undicenne il M. si trasferì a Roma, stando a Giovan Pietro Bellori (fonte principe e mirabilmente dettagliata sul M., di cui fu intimo amico e interlocutore culturale privilegiato), a seguito degli incoraggiamenti ricevuti da parte di Andrea Camassei, che aveva avuto modo di apprezzare alcune prove grafiche del giovanissimo artista (pp. 574 s.). Nella città capitolina fu quindi ospitato dal fratellastro Bernabeo Francioni (pittore a sua volta, ma di nessuna fortuna): e colà si sarebbe svolta tutta l'esistenza del M. pressoché senza soluzione di continuità. Subito dopo il suo arrivo, probabilmente nello stesso 1636, egli entrò a far parte della prestigiosa bottega di Andrea Sacchi, presso la quale rimase sino alla morte del maestro nel 1661: e di questo ben presto il M. divenne il migliore collaboratore e seguace, al punto di meritare il soprannome di "Carluccio d'Andrea Sacchi". I primi anni romani del M. furono altresì caratterizzati da uno studio caparbio dei testi chiave del Rinascimento maturo, in primis le opere vaticane di Raffaello, esempio affatto ineludibile stante la sua immediata adesione al paradigma classicistico.




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