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domenica 27 marzo 2016

JACOB CORNELISZ VAN OOSTSANEN, Netherlandish painter (b. ca. 1472, Oostzan, d. 1533, Amsterdam): Saul e la strega di Endor, 1526, Olio su pannello, 88,3 x 123 cm - Ubicazione: Rijksmuseum, Amsterdam

INV. N. 1344


In questo dipinto di Jacob Cornelisz van Oostsanen, Saul e la strega di Endor, i diversi episodi della storia biblica sono raffigurati in una narrazione simultanea, mentre la chiave per la comprensione della scena è nascosta in lontananza, secondo una tecnica molto in uso tra artisti seicenteschi, come Pieter Aertsen e Joachim Beuckelaer.

Bisogna però avere una certa familiarità con la storia del Vecchio Testamento, nel primo libro di Samuele, in particolare i capitoli 28 e 31, dove si riferisce che Saul, il primo re del popolo di Israele, venne consigliato dal sacerdote Samuele per molti anni. Alla fine, però, Saul lo respinse e iniziò a comportarsi a dispetto dei comandamenti di Dio, dopo che Dio aveva imposto a Samuele il compito di trovare un nuovo re per Israele. La scelta cadde su David, ma Saul rifiutò di accettarlo. Poco prima della battaglia decisiva, Saul decise di consultare un indovino per chiedere il parere dei morti.

Ecco quindi in lontananza la vera chiave per il significato del quadro, ovvero la battaglia persa da Saul, dopo la quale egli si suicida cadendo sulla sua spada: senza Dio il desiderio di Saul di conoscere il futuro, che lo ha portato a disturbare i morti, si è rivelato fatale.




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