La Galleria dell'Arte nel Mondo, Roma, Italia (Europa) - The Art Gallery in the World - Rome, Italy (Europe)
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lunedì 29 settembre 2014
CURIOSITA' D'ARTISTA: L'OLYMPIA DI EDOUARD MANET E IL GATTO NERO. Un particolare curioso con il quale l'artista ci ha voluto forse mandare un messaggio?!
Edouard Manet
"Olympia"
1863
Oil on canvas, 131 x 190 cm
Musée d'Orsay, Paris
Il Gatto Nero
Qui a destra vedete il dettaglio della figura del gatto nero, che nel dipinto si distingue appena, confondendosi con lo sfondo, che Manet colloca ai piedi del letto di Olympia con gli occhi spalancati, la schiena inarcata e la coda agitata in alto: è chiaramente un segnale di paura ma anche di fastidio e/o aggressività, a seguito del quale il gatto può attaccare. La critica ritiene che sia stato dipinto in questo atteggiamento quasi a scoraggiare chi osserva la donna, la sua padrona, dall'avvicinarsi. Curiosità d'artista!
domenica 28 settembre 2014
sabato 27 settembre 2014
LA "MONNA LISA" VESTITA, SOLO PER VERI INTENDITORI!
Mi si perdoni il titolo scherzoso che ho dato a questa pubblicazione. Con "Monna Lisa vestita" ho inteso alludere al fatto che l'immagine riprende l'opera completa della sua bellissima cornice: di solito i dipinti anche i più celebri e celebrati, e La Gioconda di Leonardo ne è l'esempio supremo, sono ripresi senza la loro cornice che in moltissimi casi, sono autentiche opere d'arte esse stesse. E ci sono dipinti che con la cornice fanno un altro effetto sull'occhio di chi guarda. Purtroppo La Gioconda paga lo scotto della sua smisurata celebrità che quasi la offende, la sminuisce di valore, l'involgarisce. La massa spaventosa di visitatori che affollano il Louvre nella sala che la ospita non "guardano" affatto il dipinto, che è quello originale del genio di Leonardo, bensì sono lì per obbedire alla sua pubblicità martellante che da secoli accompagna questo stupefacente dipinto. Come sarebbe bello poter ammirare La Gioconda in una sala deserta, nel silenzio più assoluto, lasciandosi trascinare la mente e il cuore dal suo incredibile magnetismo! E allora, nel silenzio delle nostre quattro mura casalinghe, godiamoci questa meraviglia in tutto il suo splendore.
giovedì 25 settembre 2014
mercoledì 24 settembre 2014
MAIOLICHE Antiche - FRANCESCO XANTO AVELLI: "Piatto istoriato con lustro d'oro", 1539
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, 1486 - Urbino, 1542 ca.)
Piatto istoriato con "Allegoria della spada di Damocle"
Maiolica con lustro d'oro
1539
dalla Collezione Mr. J. W. Frederiks 1994 T9 (KN & V)
martedì 23 settembre 2014
MAIOLICHE Antiche: FRANCESCO XANTO AVELLI: Piatto istoriato, 1529, Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza, Italia
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, 1486 - Urbino, 1542 ca.)
Il soggetto raffaellesco è tratto dall'incisione di Agostino Veneziano.
L'opera è dipinta da Francesco Xanto Avelli e lustrata a Gubbio da Mastro Giorgio Andreoli.
Datato sul rovescio 1529.
MAIOLICHE Antiche - FRANCESCO XANTO AVELLI: Piatto istoriato, 1531 - 1532 - Museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza, Italia
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, 1486 - Urbino, 1542 ca.)
Piatto con raffigurazione del mito di Giasone e Medea.
L'opera porta sul rovescio la firma di Francesco Xanto Avelli da Rovigo.
Urbino, 1531 - 1532 c.
lunedì 22 settembre 2014
domenica 21 settembre 2014
LE DONNE "ALLA TOILETTE" DI EDGAR DEGAS
"Dopo il bagno"
1885 - 1886
Pastello su carta, 70 x 70 cm
Musée d'Orsay, Parigi, Francia
"Bagnante seduta"
1899
Pastello su carta, 51 x 51 cm
Collezione privata
"Il bagno"
1886
Pastello su cartone
Musée d'Orsay, Paris, France
"Donna che si pettina"
sabato 20 settembre 2014
venerdì 19 settembre 2014
giovedì 18 settembre 2014
SCULTURE ANTICHE: "Hermes del Belvedere", Inizio II sec. d. C. Marmo, h. 1,95 - Museo Pio-Clementino, Musei Vaticani, Città del Vaticano
ARTE in CRONACA: notizie dal mondo dell'Arte
ALLARME PER LA SISTINA!
LA CAPPELLA SISTINA SI PREPARA AD ESSERE ATTREZZATA PER ACCOGLIERE AL SUO INTERNO 2000 VISITATORI CONTEMPORANEAMENTE!!!
Una scelta scriteriata, folle, legata esclusivamente al business che ne conseguirà. Un impianto sofisticato di ricambio dell'aria al suo interno dovrebbe far compiere il balzo dai circa 700 visitatori attuali a circa 2000! Consentendo, dicono, la salvaguardia dei prestigiosi affreschi che la decorano!!!
SONO PAZZI DA LEGARE!
Già oggi l'esorbitante numero di visitatori è una cosa scandalosa e inconcepibile, perché non determina soltanto un incredibile inquinamento atmosferico che già da solo danneggia gli affreschi, ma anche uno spaventoso inquinamento acustico: il "brusio" generato dalla massa enorme di visitatori è già oggi un frastuono impressionante, assordante, osceno, scandaloso anche se volessimo solo considerare che è una cappella religiosa e non un supermercato; ma ad esso si aggiungono i poderosi richiami al SILENZIO! che gli addetti alla sorveglianza sono costretti necessariamente ad URLARE per riuscire a farsi sentire. Tutto ciò è allucinante. Non so chi abbia deciso una cosa del genere, ma andrebbe denunciato alle Autorità per attentato al patrimonio artistico. Ma siamo nel regno del Vaticano! Mi aspetterei le immediate dimissioni del Direttore dei Musei Vaticani, l'eminente prof. Antonio Paolucci, che non può, non deve tollerare uno scempio di tale portata. Ma non accadrà.
mercoledì 17 settembre 2014
LE CINQUE VERSIONI DELL' "ISOLA DEI MORTI" di ARNOLD BOCKLIN
Arnold Bocklin realizzo tre (*) versioni dell'Isola dei Morti rispettivamente nel 1880, nel 1883 e nel 1886. La più celebre e universalmente acclamata è quella del 1883.
(*) Errata corrige: le versioni di quest'opera conosciute sono ad oggi 5, ma di una di queste si è persa ogni traccia e si ritiene distrutta durante la seconda guerra mondiale. Mi scuso per l'involontario errore.
Prima versione del 1880,
olio su tavola,
74 x 122 cm
New York, Metropolitan Museum of Art
Seconda versione del 1880
155 x 111 cm
Kunstmuseum Basel, Basel, Switzerland
§§§
Terza versione del 1883
80 x 150 cm
Alte Nationalgalerie, Berlin, Germany
§§§
Quinta versione del 1886
154 x 80 cm
Museum der Bildenden Kunste, Leipzig, Germany
P.S. Della quarta versione, come detto, si sono perse le tracce e gli studiosi ritengono probabile che sia andata distrutta durante la seconda guerra mondiale. Si sa che è stata dipinta nel 1884, con la tecnica ad olio su rame ed avrebbe le dimensioni di 81 x 151 cm. La sua ultima ubicazione nota era Lugano, Sammlung Schloss Rohoncz. Se ne conosce solo la riproduzione fotografica in bianco e nero qui sotto riportata. Osservandola con attenzione si vede che è quella più simile alla versione del 1883.